Unité d'italien

Roberto LEPORATTI

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Prof. Roberto LEPORATTI

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Roberto Leporatti si è formato a Firenze (laurea in Lettere nel 1988) e a Pavia (dottorato in Scienze letterarie nel 1999). Ha collaborato all’«Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento», alla «Società Dantesca Italiana» e al «TLIO. Tesoro della Lingua Italiana delle Origini» del CNR; è stato «Fellow Researcher» del «Harvard University Center for Renaissance Studies» di Villa I Tatti a Firenze. Ha insegnato all’Università di Ginevra (1989-1990), alla McGill University di Montréal (1990-1992) e alla Syracuse University di Firenze (2004-2005); è stato assegnista di ricerca all’Università di Firenze (2001-2003) e all’Università di Siena (2004-2005). È professore ordinario di Letteratura italiana del Medioevo e del Rinascimento all’Università di Ginevra dal 2006. I suoi principali interessi sono la letteratura italiana dalle Origini al Rinascimento, la poesia moderna e contemporanea, la storia della tradizione e la filologia.

 

Curriculum vitae

Lista delle pubblicazioni

 

Publications

Livres :

Parini_Giorno.JPG                                                                                                                         

Giuseppe Parini, Il Giorno. Il Mattino, Il Meriggio, Il Vespro, La Notte, a cura di Roberto Leporatti, commento di Edoardo Esposito e Antonio Di Silvestro, Pisa-Roma, Fabrizio Serra Editore, 2020 (Edizione Nazionale delle Opere di Giuseppe Parini).

Il Giorno, opera principale del Parini, fece la sua prima comparsa nel 1801, nel primo dei sei volumi delle Opere curate dal discepolo Francesco Reina, che alla morte dello scrittore ne aveva acquisito le carte. Reina, riunendo per la prima volta tutti gli scritti del maestro, tra cui molti inediti, pubblicò un’edizione che, nonostante molte riserve, avrebbe influenzato in profondità le successive generazioni di scrittori e intellettuali italiani. Fra questi inediti molti riguardavano anche il poema, noto fino a quel momento solo attraverso i due poemetti Il Mattino e il Mezzogiorno, pubblicati nel 1763 e 1765. L’editore era entrato in possesso di un materiale vastissimo, relativo a due progetti distinti, ambedue incompiuti: il primo rappresentato dai due poemetti citati, cui non era mai seguito il terzo originariamente previsto, La Sera; il secondo da una redazione unitaria del poema, rimasta interamente inedita fra le carte dell’autore, divisa in quattro parti: oltre a una revisione completa del Mattino e del Mezzogiorno, intitolato ora Il Meriggio, i frammenti iniziali dei due nuovi poemetti, Il Vespro La Notte. La comparsa dell’edizione Reina, con il suo grande immediato successo, innescò una tradizione editoriale inevitabilmente soggetta, sulla sua scia, alla contaminazione di redazioni e testimoni, a stampa e autografi, nonché all’arbitrio dei singoli curatori, di cui il volume che qui si presenta traccia e analizza la storia. Fu solo dopo il capitale saggio di Lanfranco Caretti del 1951, Sul testo del “Giorno”, che fu impostata in modo finalmente soddisfacente la questione testuale del poema, con una proposta fondata sulla rigorosa distinzione fra le due fasi redazionali appartenenti a stagioni distinte, la prima frutto dell’esaltante clima culturale del primo Illuminismo lombardo, la seconda partecipe ormai del nuovo gusto neoclassico che veniva diffondendosi fra i letterati italiani, spesso facendo tesoro proprio della lezione pariniana. Nel 1969 fu realizzata la splendida edizione ricciardiana curata da Dante Isella che, a oltre mezzo secolo di distanza, ha confermato la sua sostanziale tenuta e resta un contributo indispensabile allo studio della storia interna del poema: su di essa, sostanzialmente, si fonda il presente lavoro, che esamina i testimoni e ricostruisce la storia della trasmissione delle varie redazioni. Il testo che qui si restituisce, fissato nel rispetto degli usi grafici e interpuntivi dell’autore, è stato realizzato sulla base di uno scrupoloso controllo sugli autografi. Una ricostruzione diacronica delle testimonianze viene presentata nella Nota al testo e viene fornita una documentazione esauriente dei rapporti tra i testimoni attraverso tavole il più possibile complete, per facilitare la lettura dei dati e favorirne una valutazione autonoma. Per quanto riguarda gli apparati, la seriazione degli autografi plurimi di Mattino Notte, proposta a suo tempo da Isella, è stata corretta, soprattutto riguardo ad alcuni testimoni del primo poemetto. A un criterio fondamentale di leggibilità si vorrebbe soprattutto improntata, nel suo complesso, la proposta editoriale che qui si presenta, con l’auspicio che possa essere di stimolo a rinvigorire gli studi sul capolavoro pariniano.
Sommario: IntroduzioneTavola delle abbreviazioniDescrizione dei testimoniNota al testoTavoleFigure. Il Giorno: Il Mattino; Il Meriggio; Il Vespro; La Notte. Appendici: III. Frammenti e appunti del quaderno Ambr. IV 12; III. Frammenti e appunti dell’inserto Ambr. IV 12[bis]; III. Frammento Ambr. IV 17 p. 35-36). Note di commento: PremessaIl MattinoIl MeriggioIl VesproLa NotteFrammenti. Testi citati nelle note di commento. Indice dei nomi.

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leporatti_boccaccio.jpg                                                                                                                                                         

Giovanni Boccaccio, Rime, edizione critica a cura di Roberto Leporatti, Firenze, Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2013 (pp. CCXCIV, 425).

Giovanni Boccaccio, a differenza del suo modello Petrarca, non raccolse le sue numerose liriche in un canzoniere. Solo nel Cinquecento la celebre Raccolta Bartoliniana ricostruì una raccolta di cento sonetti, più di metà senza altra attestazione, base di ogni edizione successiva. La presente edizione, sulla scia di un fondamentale saggio di De Robertis, riconosce pari autorità al resto della tradizione per quanto frammentaria e contraddittoria: i testi recuperano molte lezioni finora rifiutate, con nuovi spunti per l'interpretazione, e nuovi argomenti per l'attribuibilità. Anche l'ordinamento è nuovo, non più pseudo-biografico, ma la sequenza della Bartoliniana condivisa dai più autorevoli testimoni alternativi. Il volume mette dunque a disposizione del lettore, per la prima volta in modo completo, tutti gli elementi per valutare in proprio la consistenza e la fisionomia di quello che si può considerare, dopo e a fianco di quello sommo del Petrarca, l'esperimento lirico più importante e originale del nostro Trecento.

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Per dar luogo a la notte. Sull'elaborazione del "Giorno" di Giuseppe PariniFirenze, Le Lettere, 1990 (pp. 219).

 

Articles :

Un nuovo progetto per l'edizione delle rime disperse di Petrarca, in Le filologie della letteratura italiana. Modelli, esperienze, prospettive, Atti del Convegno internazionale, Roma, 28-30 novembre 2019, a cura di M. Berisso, M. Berté, S. Brambilla, C. Corfiati, D. Gionta, C. Vela, Firenze, Società dei Filologi della Letteratura Italiana, 2021, pp. 67-83.

Sugli autografi del «Giorno», in Giuseppe Parini. Nuove prospettive dopo il centenario, Atti del Convegno internazionale di studi (Friburgo, 17-18 ottobre 2018), pp. 93-106.

Rifacimenti e appropriazioni: il caso di Domizio Brocardo (con una nota su Felice Feliciano), in Le rime 'disperse' di Francesco Petrarca: problemi di definizione del corpus, edizione e commento, a cura di Roberto Leporatti e Tommaso Salvatore, Roma, Carocci, 2020, pp. 61-82.

La lirica in volgare di Giovanni Boccaccio tra biografia e filologia, Atti delle giornate di studio Aldo Francesco Massèra tra Scuola storica e Nuova filologia, Ginevra, 3-4 dicembre 2015- Rimini, Biblioteca Gambalunga, 16 aprile 2016, a cura di A. Bettarini Bruni, P. Delbianco e R. Leporatti, «Quaderni di Italianistica dell’Università di Ginevra» 5, Lecce, Pensa Multimedia, 2018, pp. 163-193.

Specularità e antagonismo nei «Promessi sposi»: note di lettura su fra Cristoforo e don Rodrigo, in Miscellanea di Studi in onore di Giovanni Bardazzi, a cura di Georgia Fioroni e Marco Sabbatini, Lecce, Pensa Multimedia, 2018, pp. 341-410.

Girolamo Benivieni, voce in Atlante dei canzonieri in volgare del Quattrocento (ACAV), a cura di Andrea Comboni e Tiziano Zanato, Firenze, Edizioni del Galluzzo, 2017, pp. 141-147

I sonetti attribuiti a Petrarca del codice Riccardiano 1103 per l’edizione delle «Rime disperse», «Studi di filologia italiana», LXXIV (2017), pp. 83-21.

Ai margini delle «Rime» di Giovanni Boccaccio: i sonetti attribuibili, in Boccaccio in versi. Atti del Convegno di Parma, 13-14 marzo 2014, a cura di Pantalea Mazzitello, Paolo Rinoldi e Carlo Varotti, Firenze, Cesati Editore, 2016, pp. 203-229.

Osservazioni sulle «Rime» di Giovanni Boccaccio in margine all’edizione critica, in Boccaccio letterato, Atti del convegno internazionale, Firenze-Certaldo, 10-12 2013, a cura di Michaelangiola Marchiaro e Stefano Zamponi, Firenze, Accademia della Crusca, 2015.

Per una storia delle «Occasioni»: le poesie degli anni 1928-1932, in «Le occasioni» di Eugenio Montale: 1928-1939, Atti della giornata di studi di Ginevra, 9 dicembre 2011, a c. di R. Leporatti, «Quaderni di Italianistica dell’Università di Ginevra» 1, Lecce, Pensa Multimedia, 2014, pp. 9-44.

Le rime in Boccaccio autore e copista, Catalogo della mostra, Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, 11 ottobre 2013-11 gennaio 2014, a cura di T. De Robertis, C. M. Monti, M. Petoletti, G. Tanturli, S. Zamponi, Firenze, Mandragora, 2013, pp. 159-165.

Dalla parte della storia della tradizione, in Ricordo di Domenico De Robertis. Atti delle giornate in memoria, Firenze, Aula Magna del Rettorato, 9-10 febbraio 2012, a cura di C. Molinari e G. Tanturli, pp. 77-97.

Montale al crocevia del classicismo europeo: lettura di «Barche sulla Marna», in Interazioni montaliane, a c. di S. Chessa e M. Tortora, numero monografico de «L’Ellisse», VII (2012), pp. 103-142.

Saggio di edizione delle «Rime» di Giovanni Boccaccio: i sonetti I-V, in L’entusiasmo delle opere. Studi in memoria di Domenico De Robertis, a c. di I. Becherucci, S. Giusti, N. Tonelli, Lecce, Pensa Multimedia, 2012, pp. 439-449.

Girolamo Benivieni tra commento e autocommento, Atti del convegno Il poeta e il suo pubblico, Ginevra 15-17 maggio 2008, a c. di Massimo Danzi e Roberto Leporatti, Genève, Droz, 2011, pp. 373-397

La «Bucolica» di Girolamo Benivieni. Storia del testo e tradizione, in Poètes, princes & collectionneurs. Mélanges offerts à Jean Paul Barbier-Mueller, études réunis par N. Ducimitière, M. Jeanneret et J. Balsamo, préface de M. Fumaroli, Genève, Droz, pp. 385-427

«Un po’ di luce vera…»: intorno a Bertolucci, Arcangeli e Wordsworth, «Per leggere», 20 (2011), pp. 129-142 

Montale tra Debussy e Délibes. Il Mottetto XIV delle «Occasioni», in Campos abiertos: ensayos en homenaje de Jenaro Talens, coordinado por V. Wagner, Barcelona, Lingkua ediciones, 2011, pp. 145-175 

Sonetti in morte di Fiammetta (Boccaccio, «Rime» XXII [CV], LXII [CII], XC [XCIX], XCIX [CXXVI]), Atti del convegno Per leggere i classici. Saggi di commento ai classici italiani, antichi e moderni, Ginevra 23-24 ottobre 2007, a c. di Giovanni Bardazzi, Roberto Leporatti, Emilio Manzotti, Parte II, «Per leggere», 19 (2011), pp. 53-95 

Formazione di una raccolta: le «Opere» di Girolamo Benivieni, in Letteratura e filologia tra Svizzera e Italia. Studi in onore di Guglielmo Gorni, a c. di Maria Antonietta Terzoli, Alberto Asor Rosa, Giorgio Inglese, Roma, Edizioni di Storia e letteratura, 2010, 3 voll., vol. II pp. 177-244 

Canzone e sonetti di Girolamo Benivieni. Edizione critica, «Interpres», 29 (2008 [2009]), pp. 144-299 

Le dolci rime d’amor ch’io solea (Dante, «Rime» 4), Lectura Dantis tenuta presso la Società Dantesca di Firenze il 22 febbraio 2007, in Dante. Le quindici canzoni Parte I, «Quaderni di ‘Per leggere’», Lecce, Pensamultimedia, 2009, pp. 89-117 

Il mottetto XIII di Eugenio Montale. Offenbach e la primaveria hitleriana, «Per leggere», 11 (2006), pp. 83-132

«Il Vespro» di Bartolomeo Tasio. Dialogo su un’ignota commedia cinquecentesca intitolata «Il Negromante de’ Negromanti» . Introduzione, edizione e commento, «Per leggere», 8 (2005), pp. 111-171

Lettura di «Alla maniera di Filippo de Pisis» [di Eugenio Montale], «Per leggere», 5 (2003), pp. 41-50 

Venere, Cupido e i poeti d’amore / Venus, Cupid and the poets of love , schede nn. 30, 35-36, Appendice III di Testi letterari, in Venere e Amore. Michelangelo e la nuova bellezza ideale / Venus and Love. Michelangelo and the new ideal of beauty, catalogo della mostra di Firenze, Galleria dell’Accademia 25 giugno-3 novembre 2002, a cura di Franca Falletti e Jonathan Nelson, Firenze, Giunti, 2002, pp. 65-89, 201-214, 237-243 

Il ‘libro’ di Guittone e la «Vita Nova», «Nuova rivista di letteratura italiana», IV 1 (2001), pp. 41-150

Giuseppe Parini, voce per il Repertorio della tradizione della letteratura italiana, vol. X della Storia della letteratura italiana, Roma, Salerno, 2001, pp. 1039-40, 1044-57

Lettura di «Eastbourne» dalle «Occasioni» di Eugenio Montale. «Studi novecenteschi», 59 (giugno 2000), pp. 83-109 

Intorno ai «Mottetti» IV-VI di Montale, in Per Domenico De Robertis. Studi offerti dagli allievi fiorentini, a cura di Isabella Becherucci, Simone Giusti, Natascia Tonelli, Firenze, Le lettere, 2000, pp. 193-247

Per una lettura delle «Occasioni» di Montale: «Buffalo» e «Keepsake», «Proteo», IV n. 2 (1998), pp. 27-44 

«Palio» [di Eugenio Montale], «Paragone», 572-574 (ott.-dic. 1997), pp. 14-57

Sull’incompiutezza del «Giorno» con una Nota sul testo, in Interpretazioni e letture del «Giorno» di Giuseppe Parini, Atti del Convegno di Gargnano del Garda 2-4 ottobre 1997, Quaderni di Acme 33, Cisalpino, 1998, pp. 75-115 

La «Vita nuova» come retractatio della poesia giovanile di Dante in funzione della «Commedia» , in «La gloriosa donna de la mente». A Commentary on the «Vita nuova», Firenze-Perth, Olschki-Department of Italian, The University of W. Australia, 1993, pp. 249-291

Ungaretti tra «Allegria» e «Sentimento del tempo», «Paragone», 504-506 (febbr.-apr. 1992), pp. 109-129 

Ipotesi sulla «Vita nuova», «Studi italiani», VII (1992), pp. 7-35

Parini e i «cattivi scolari», in Le tradizioni del testo. Studi di letteratura italiana offerti a Domenico De Robertis, a c. di F. Gavazzeni e G. Gorni, Milano-Napoli, Ricciardi, 1991, pp. 291-31

Sull’elaborazione del «Comento» di Lorenzo de’ Medici, «Interpres», VII (1987), pp. 45-102

Actes des colloques

Le rime 'disperse' di Francesco Petrarca: problemi di definizione del corpus, edizione e commento [atti della giornata di studi, Fondation Hardt, Vandœvres (Ginevra), 23 novembre 2018], a cura di Roberto Leporatti e Tommaso Salvatore, Roma, Carocci, 2020.

Aldo Francesco Massèra tra Scuola storica e Nuova filologia, Atti delle giornate di studio di Ginevra, 3-4 dicembre 2015, e Rimini, Biblioteca Gambalunga, 16 aprile 2016, a cura di A. Bettarini Bruni, P. Delbianco e R. Leporatti, «Quaderni di Italianistica dell’Università di Ginevra» 5, Lecce, Pensa Multimedia, 2018.

«Le occasioni» di Eugenio Montale : 1928-1939, Atti della giornata di studi di Ginevra, 9 dicembre 2011, a c. di R. Leporatti con la collaborazione di Georgia Fioroni («Quaderni ginevrini d’italianistica», 1), Lecce, Pensa Multimedia, 2014.

Il poeta e il suo pubblico, Actes du colloques de Genève, 15-17 mai 2008, éd. par Massimo Danzi et Roberto Leporatti, Genève, Droz, 2011

Per leggere i classici. Saggi di commento ai classici italiani, antichi e moderni, Actes du Colloque de Genève, 23-24 octobre 2007, a cura di Giovanni Bardazzi, Roberto Leporatti e Emilio Manzotti, «Per leggere», 17 (2009) et 19 (2010) [vol. 1; vol. 2].


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